Forametto

Il monte Forametto è alto mt 1240 s.l.m alla gobba che viene considerata la cima, mentre le due elevazioni principali  raggiungono rispettivamente mt 1331 e mt 1332 s.l.m. Costituisce la massima elevazione sulla dorsale che divide la valle del Traversante dalla valle del Prato della Noce che sale da Cecino di Vobarno.

E’ una modesta cima selvaggia e pressoché sconosciuta che fa parte del comprensorio del Monte Spino e si estende a sud dell’ altra cresta rocciosa delle Marmere. E’ costituita da numerose elevazioni e presenta a oriente una bella parete di roccia arrampicabile quasi tutto l’anno, anche se l’esposizione non è cosi favorevole come quella della dirimpettaia parete delle Marmere. Il sentiero contrassegnato CAI 287 (Sentiero delle creste) di ritorno con un saliscendi raggiunge le Marmere.

Curiosità: il nome sembra derivare da “foram” che in dialetto significa bosco.
Tra il monte Forametto e le Marmere c’è una profonda spaccatura chiamata “Buco del Tedesco”: la leggenda vuole che uno dei lanzichenecchi che nei secoli passati hanno attraversato questi monti, dopo aver assalito le popolazioni delle valli, si sia trovato isolato dai compagni e sia giunto al passo dopo un lungo peregrinare. Il suo corpo sarebbe stato ritrovato molti anni dopo con il corsaletto di cuoio bruciacchiato ed il coltello con il manico di legno d’ulivo conficcato tra le costole all’altezza del cuore. Al momento del ritrovamento del corpo si associò la morte del sodato all’opera di una strega (cfr “Il monte Pizzocolo una sentinella sul lago di Garda” Roberto Dall’Olmo ed. Grafo pag. 71/72)

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