Passo Spino
A mt 1160 s.l.m. il passo dello Spino è situato tra il Monte Spino a nord-ovest e il Monte Pizzocolo a sud-est, la vista spazia sull’omonimo Monte Spino, le Marmere e il Monte Forametto. Nei pressi del passo si segnalano un faggio ed un frassino monumentali.
L’itinerario il lieve discesa verso il Pirello si snoda attraverso boschi cedui prima di faggio e poi di castagno.
Curiosità: Nelle vicinanze si trovano i resti di un eremo, ruderi di guerra e un roccione, utilizzato spesso come palestra di roccia per istruzione ed allenamento, indicato localmente con “Via Ferrata Ernesto Franco”. Il Passo dello Spino è da tempo passaggio naturale per molti uccelli migratori.
Nei pressi del passo, infatti, è stato ripristinato nel 1999, dalla Regione Lombardia e dall’Ersaf (Ente regionale per i servizi all’agricoltura e alle foreste), l’Osservatorio Ornitologico Regionale “Antonio Duse” di Passo Spino. Presso l’osservatorio è così ripresa l’attività di “inanellamento”, ovvero la cattura di uccelli seguita da misurazione e marcatura e da successivo rilascio, coordinata a livello europeo dall’EURING (The European Union for Bird Ringing), a livello nazionale dall’ INFS (Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica) e a livello regionale dalla Regione Lombardia.
Le prime attività di “inanellamento” furono coordinate dal Dottor Antonio Duse (nato a Salò, medico di Gabriele d’Annunzio e direttore dell’Ospedale di Salò, cultore della tradizione dell’uccellagione) e continuarono dal 1929 al 1933 (cfr “Il monte Pizzocolo una sentinella sul lago di Garda” Roberto Dall’Olmo ed. Grafo pag. 89).
Fuori da questo itinerario ma sempre nei pressi del passo si trova un castagno di circonferenza di 5 metri del “Segagnoi” salendo dalla valle di Archesane.